Ciao lettori!!
Come procede la vostra domenica? Io sono al lavoro, purtroppo :(
Oggi vi scrivo per recensirvi questo thriller psicologico: "Gli occhi neri di Susan" di Julia Heaberlin.
Titolo: Gli occhi neri di Susan Autore: Julia Heaberlin Editore: Newton Compton Prezzo libro: 12,00€ Prezzo ebook: 2,00€ |
Trama:
Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità…
Recensione:
Ho finito di leggere questo libro 3 o 4 giorni fa e mi sono presa del tempo per pensarci prima di recensirlo.
Devo dire che non mi è dispiaciuto, ma nemmeno mi ha fatta impazzire.
La cosa che mi ha disturbata di più, sinceramente, è che non si riesce effettivamente a comprendere il perchè Tessa sia sopravvissuta per miracolo.
Mi spiego meglio: non viene rivelato, nemmeno alla fine del libro, in che modo l'assassino uccidesse le sue vittime e nemmeno in che modo è stata trovata Tessa, cioè viene detto che era in condizioni molto rischiose, il cuore era talmente rallentato che sembrava morta, infatti vivrà il resto della sua vita con un peacemaker, è traumatizzata, non ricorda niente, ha una gamba rotta ma per il resto? Che ne so, le strangolava? Le stuprava? Lei è stata stuprata? Torturata?
Il bello del libro è che viene data molta importanza alla scienza forense: si parla molto di ossa, di DNA mitocondriale (riferendosi spesso anche a casi realmente accaduti, come quello del serial killer John Wayne Gacy: una delle sue vittime è stata infatti identificata molti anni dopo la morte proprio grazie al dna mitocondriale), isotopi, denti, sangue e capelli, ed è proprio questo che non mi fa comprendere come l'autrice abbia dato così tanto spazio a questo genere di informazioni tecniche ma non al modus operandi del serial killer, alla modalità della morte delle altre ragazze, a violenze o torture subite ecc.
Diciamo che questa cosa mi ha disturbata non poco e fino alla fine ho sperato di scoprire qualcosa, ma niente.
Tessa è strana: è riuscita a rifarsi una vita, ha un lavoro, una figlia, un ex compagno, varie persone che le stanno vicine, ma ovviamente porta ancora con se il ricordo di tutto quello che le è accaduto, il che la fa apparire spesso come poco sana di mente.
La testimonianza di Tessa, unica sopravvissuta, ha certamente contribuito a fare condannare alla pena di morte il presunto colpevole, ma lei non ne è mai stata davvero convinta.
Quando Angie, un'avvocato che si occupa principalmente di far rilasciare persone ingiustamente condannate a morte, Tessa si decide finalmente a mettersi a disposizione della polizia e degli avvocati per procedere nuovamente con le indagini.
Il libro è scritto in prima persona, dal punto di vista di Tessa: un capitolo riguarda il presente; uno il passato e così via.
Non sono riuscita del tutto a godermi il colpo di scena perchè in effetti non c'è stato un vero e proprio colpo di scena, e il finale è stato talmente breve che non ha avuto quasi senso.
Se si fosse dilungata ancora un pò sarebbe stato geniale ed inquetante.
Sembra che questi scrittori di thriller si perdano sempre negli ultimi capitoli, come se andassero di fretta e non vedessero l'ora di chiudere.
Comunque diciamo che non è stato male.
Nata in Texas, è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande film. Vive a Dallas. Per maggiori informazioni, visitate il sitojuliaheaberlin.com.
Spero vorrete comunque leggere questo libro!
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