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"Su ali d'aquila" di Flavia Basile Giacomini - Recensione libro

Ciao lettori!!

sto davvero morendo dalla voglia di mettermi a letto e leggere un bel pò, ma prima volevo scrivere una recensione: il libro di cui vi parlo stasera è "Su ali d'aquila" di Flavia Basile Giacomini.

Titolo: Su ali d'aquila
Autore: Flavia Basile Giacomini
Editore: Autopubblicato
Prezzo libro: 15,30€
Prezzo ebook: 3,99€
Trama: 
Una promessa d'amore capace di cambiare il destino di una storia. Un sogno che si trasforma in incubo e la capacità unica di riuscire a guardare oltre ciò che appare. La straordinaria forza di varcare anche i limiti che la ragione impone. Rebecca e Gregory. Oltre la passione, oltre l'amore, oltre la paura, oltre l'oscurità del male. Perché dovrai credere anche a quello che non pensavi fosse possibile, per riuscire ad attraversare scalzo l'inferno.

Recensione: 
Ho letto questo libro in 2 volte: l'ho iniziato tempo fa, entusiasta per vari motivi: il titolo, la copertina, ma soprattutto le tante recensioni positive che avevo letto. 
Sono arrivata fino a metà prima di decidere di lasciar perdere, perchè proprio non mi piaceva. 
Giorni fa non sapevo cosa leggere.. ero alla ricerca di un romanzo e ho deciso di terminare questo. 
L'ho terminato a forza, per una questione di principio, ma purtroppo non mi è piaciuto. 

Mi dispiace davvero tanto, ci sono rimasta male del fatto che non mi sia piaciuto, proprio perchè tutti ne parlano benissimo ed ero convinta che lo avrei trovato stupendo anch'io.. e invece no. 

Parliamo un attimo della storia e dei personaggi: la storia di per sé è bella. 
Rebecca ha una situazione familiare difficile: è la figlia illegittima di un uomo facoltoso, molto affettuoso con lei, ma che ha una famiglia tutta sua. Sua madre invece è fredda ed insensibile. 
Rebecca ha spesso episodi di autolesionismo. 
Rebecca ha due buoni amici: Darren e Neela ed anche un fidanzato che la ama. 
Ma in piscina fa un incontro che la sconvolge: Gregory. 
Gregory è un chirurgo di 14 anni più di lei che inizia a corteggiarla. 
Tra Reb e Gregory sboccia l'amore e la vita è bella, finché Gregory viene colpito dal male e cambia. 
Reb è pronta a scendere a piedi nudi all'inferno per salvarlo.

Ciò che non mi è piaciuto è innanzitutto proprio lo stile della scrittura.
Inoltre spesso l'ho trovato approssimativo. Mi ha ricordato un pò il mio modo di scrivere quando non ci metto troppo impegno.
 E, non meno importante, il modo in cui il romanzo viene trattato dal punto di vista temporale: passano gli anni senza un minimo accenno. Ti trovi in un dato momento e magari al paragrafo dopo sono trascorsi 10 anni. 
Oppure eventi, a mio parere, importanti che restano non detti, tralasciati. 
Non voglio spoilerare ma ci tengo a fare un esempio per farmi comprendere: la madre di Reb è talmente severa e fredda che dice a Reb che se si azzarderà ad uscire dalla sua casa per andare a vivere con Gregory, per lei sarà morta. 
Quando passano i suddetti 10 anni (in un lampo) il lettore viene a scoprire in modo assolutamente casuale che la madre di Reb frequenta la casa di Reb e Gregory, fa la nonna con i bambini, tanto che se li tiene spesso di giorno e a volte anche per la notte. 
Dato il tipo di madre mi sarebbe piaciuto seguire la vicenda passo passo: è stata invitata al matrimonio? Chi ha fatto il primo passo per riavvicinarsi? Quando è accaduto? 
Tutto questo manca, e mi è dispiaciuto. 
Mi sono sentita quasi "esclusa".
Ce ne sarebbero altri di esempi ma mi faccio bastare questo. 

Per quanto riguarda la storia, ripeto è molto bella di per sé. 
Mi ha ricordato, a grandi linee, "Al di là dei sogni": il film con Robin Williams, di cui c'è anche il libro che ancora non ho letto. 
In questo film, per chi non lo conoscesse, Robin Williams muore in un incidente, lasciando la moglie sola, la quale scivola in una profonda depressione. 
Da dove si trova lui, nel suo personale paradiso, farà tutto il possibile, anche scendere all'inferno, pur di salvare sua moglie. 
Adoro questo film, e per questo dico che la storia di fondo del romanzo è bella. 

Però.. boh mi ha un pò innervosita.
Troppo parlare di Satana, Angeli, chiesa e preghiera. C'erano scritti quasi più passi della Bibbia che altro. 
Non sono religiosissima, è vero, ma il parlare di religione, di preghiera, di inferno e paradiso non mi ha disturbata quando si è trattato del film di cui vi ho parlato, né ad esempio leggendo "Finchè le stelle saranno in cielo" di Kristin Harmel (trovate la recensione qui), nel quale l'autrice raccoglie più religioni assieme: quello è stato uno dei miei preferiti e non mi sono sentita minimamente "appesantita" dalla troppa religiosità presente nella storia.
Perfino "Uccelli di rovo" è stato meno religioso!! 
Il che mi fa pensare che ad aver pesato negativamente sia stato lo stile della scrittura, che come ho detto non mi è piaciuto per niente. 
Penso che se fosse stato scritto diversamente sarebbe stato un capolavoro. 

Ovviamente è una visione del tutto soggettiva perchè, come ho detto, ci sono tantissime recensioni positive e qualcuno su instagram lo ha definito "il mio romanzo preferito". 
Questa recensione è più lunga del solito, ma ci tenevo a spiegare (soprattutto all'autrice nel caso la dovesse mai leggere) perchè non mi è piaciuto!
Leggetelo se vi capita e fatemi sapere cosa ne pensate! 

Qualche parola sull'autrice: 
Flavia Basile Giacomini nasce a Roma il 28 agosto 1974. Studia sociologia con indirizzo “Comunicazione e mass media” all’Università La Sapienza di Roma. 
Sposata, con tre figli, ama scrivere, comunicare, si emoziona, è passionale, istintiva, una vera guerriera. 
Non ha nessuna intenzione di lasciare i suoi scritti nel cassetto, altroché è un fiume di parole in piena. 

Dal profilo instagram dell'autrice ho capito che viviamo nello stesso quartiere: probabilmente ci saremo incrociate o ci incroceremo prima o poi portando a spasso i nostri cani ;)


                                       Voto: 2,5/6
Buonanotte e alla prossima recensione! 

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