domenica 27 dicembre 2015

"La sconosciuta" di Mary Kubica - Recensione libro

Ciao lettori!!

Come avete letto dal titolo, il libro di quest'oggi è "La sconosciuta" di Mary Kubica.

Titolo: La sconosciuta
Autore: Mary Kubica
Editore: Harpercollins Mondadori
Prezzo libro: 12,90€
Prezzo ebook: 3,99€
Trama:
Un incontro casuale. Un atto di gentilezza. Un'intricata rete di menzogne. Heidi vede la ragazzina su un binario alla stazione, immobile sotto la pioggia torrenziale, mentre stringe tra le braccia un neonato. La ragazzina sale su un treno e se ne va. Heidi non riesce a togliersi quella scena dalla testa...
Heidi Wood è sempre stata una donna dal cuore d'oro, ma la sua famiglia inorridisce quando un giorno torna a casa con Willow e la sua neonata di soli quattro mesi: trasandata e senza casa, la ragazzina potrebbe essere una criminale, o anche peggio. Tuttavia Heidi invita Willow e la bimba a restare...
A poco a poco, mentre Willow comincia a riprendersi, vengono alla luce inquietanti dettagli sul suo passato e così, quello che è iniziato semplicemente come un gesto gentile precipita sempre più velocemente verso l'abisso...
Recensione: 
Come al solito mi lascio fregare da queste frasi che mettono in copertina.
"Un thriller mozzafiato", che invece non mi ha mozzato il fiato. Affatto.
Heidi lavora in un'associazione che accoglie ed inserisce nel mondo sociale e lavorativo donne con una storia difficile alle spalle, magari sfuggite alla guerra, analfabeti, vittime di violenze ecc. 
Non vi è da stupirsi che si interessi a Willow dopo averla vista più volte alla stazione, sotto la pioggia e con una neonata tra le braccia. 
Cerca di conquistare la sua fiducia e la invita a stare a casa loro. 
Heidi è sposata, crede che suo marito la tradisca con una collega. Hanno una figlia adolescente che sembra odiare tutto (tipico dell'età) e non aver più bisogno della sua mamma. 
Heidi voleva una famiglia numerosa ma dopo un brutto aborto non è più stata in grado di rimanere incinta, e nonostante il marito creda che ad Heidi sia rimasto solo un grande dispiacere nel non aver avuto altri figli, per Heidi è rimasta una vera e propria ossessione. 
Il marito non prende affatto bene l'arrivo di Willow in casa. In fondo, chi la conosce? 
Potrebbe essere una pazza assassina per quello che ne sanno. 
La figlia sembra non interessarsi a niente. 
Chi è, comunque, Willow? Qual'è la sua storia? 
Heidi vuole solo aiutare Willow e la bambina o è interessata ad altro? 

Per carità, la storia non era male, però anche quelle notizie che potevano coinvolgere ed essere viste come un vero colpo di scena (da mozzafiato appunto) non sono state presentate come tali. 
Alla fine la scrittrice c'era quasi riuscita a farmi rimanere a bocca aperta e invece niente.. anzi peggio.. quello che sembrava l'ultimo "colpo di scena" è rimasto pure nel dubbio, e quindi adesso mi chiedo cosa sia successo in realtà. 
Non è stato fatto apposta per lasciarti in sospeso. Proprio non è stato chiarito. 
Poteva venir fuori qualcosa di meglio, comunque non è del tutto pessimo. 

Qualche parola sull'autore: 
Mary Kubica è laureata in Storia e Letteratura americana alla Miami University di Oxford. Vive nei pressi di Chicago con il marito e i figli. Una brava ragazza è il suo romanzo d’esordio ed è stato tradotto in sette paesi.
                                    


                                   Voto: 3/6
Magari a voi piacerà, quindi fatemi sapere!
A presto!

sabato 19 dicembre 2015

"Le imprevedibili coincidenze dei ricordi" di Camille Noe Pagàn - Recensione libro

Ciao lettori!!

Il libro che vi recensisco oggi, "Le imprevedibili coincidenze dei ricordi" di Camille Noe Pagàn, mi ha resa davvero felice di averlo letto!
Titolo: Le imprevedibili coincidenze dei ricordi
Autore: Camille Noe Pagàn
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo libro: 17,00€
Prezzo ebook: 8,99€
Trama:
Marissa Rogers è una ragazza normale, che si accontenta di poco. Solo una cosa nella sua vita è speciale: l'amicizia con la splendida, volitiva Julia, la compagna di scuola che ha sempre saputo riempirle il cuore e le giornate con le sue idee bizzarre, i suoi sogni, i suoi capricci. Anche adesso che hanno trent'anni, e ciascuna la propria vita, Marissa coltiva con dedizione quel legame così importante. Fino a quando, un giorno, un incidente cambia tutto: Julia viene investita da un'auto, e riporta dei danni al cervello che ne alterano la memoria e la personalità. Da quel momento diventa svagata, confusa. Perfino cattiva. E mentre lei si aggrappa al presente, Marissa si tuffa nel passato e, per la prima volta, guarda lucidamente a quell'amicizia che ha plasmato la sua esistenza. Tanto da spingerla, anni prima, a lasciare il suo grande amore pur di non perdere l'amica. Adesso che i ricordi parlano una lingua nuova, Marissa si domanda: Chi è davvero Julia? E fino a che punto ha manipolato la sua vita? Combattuta tra l'affetto nei suoi confronti, e la scoperta di aver vissuto solo attraverso di lei, Marissa comincia così un viaggio dentro se stessa. Per decidere se, in nome del loro legame, potrà perdonare. E cominciare a vivere davvero. L'esordio di Camilla Noe Pagán è un romanzo toccante e delicato su quella complicata specie di amore che è l'amicizia femminile. Un universo luminoso e insieme imperscrutabile in cui, a volte, scegliamo di perdonare anche ciò che non riusciremo mai a dimenticare.


Recensione:
Tanto per iniziare, il titolo e la copertina sono stupendi!
Come potete vedere, nella trama c'è una parte che dice "
Da quel momento (Julia) diventa svagata, confusa. Perfino cattiva. 
Marissa si domanda: Chi è davvero Julia? E fino a che punto ha manipolato la sua vita?"
Leggendo queste parole io credevo davvero che l'amica si rivelasse per la "stronza" quale era e non vedevo l'ora di leggere le malignità che avrebbe tirato fuori.. 
Non è andata esattamente così. 
L'amica si comporta in modo scorretto, ma è meno stronza di quanto credevo. 
Tuttavia il comportamento dell'amica, le sue parole e le frecciatine che cerca di lanciare a Marissa, portano quest'ultima a riflettere su se stessa, sul suo passato, sul rapporto con la madre, con Julia, con un ex fidanzato nonchè con il fidanzato attuale e sul suo lavoro.
Dalla disgrazia che ha colpito Julia, Marissa coglie un miglioramento: inizia a curarsi del suo corpo, trovando finalmente un equilibrio, esce con amiche che non riusciva mai a vedere quando era incollata a Julia, comprende che il lavoro che ha non fa più per lei.. 
Il bello di questo libro è che ti trovi letteralmente immersa nelle riflessioni di Marissa, nel suo processo di cambiamento, il quale arriva piano piano ma in modo naturale e spontaneo.. mi ha fatto venir voglia di fare alcune cose che ha fatto Marissa, mi ha ispirata, in un certo senso! 

Vi consiglio questo libro perchè è sincero, spontaneo e vi farà riflettere! 
Spero tanto che lo leggerete! 


                                                    Voto: 6/6

A presto!! 

venerdì 11 dicembre 2015

"La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano - Recensione libro

Ciao!

Oggi vi propongo la recensione di "La solitudine dei numeri primi", di Paolo Giordano.

Titolo: La solitudine dei numeri primi
Autore: Paolo Giordano
Editore: Mondadori
Prezzo libro: 18,00€
Prezzo ebook: 6,99€
Sicuramente molti di voi hanno letto il libro o visto il film perché entrambi hanno avuto molto successo.
A me è capitato di vedere il film.
Non volevo perché avevo intenzione di leggere prima il libro, ma un giorno ero sul treno Italo, di ritorno da Venezia, e dato che avevo del tempo da passare in qualche modo e sul portale di Italo c'era questo film, così alla fine mi sono convinta.

Trama: 
Nella serie infinita dei numeri naturali, esistono alcuni numeri speciali, i numeri primi, divisibili solo per se stessi e per uno. Se ne stanno come tutti gli altri schiacciati tra due numeri, ma hanno qualcosa di strano, si distinguono dagli altri e conservano un alone di seducente mistero che ha catturato l'interesse di generazioni di matematici. Fra questi, esistono poi dei numeri ancora più particolari e affascinanti, gli studiosi li hanno definiti "primi gemelli": sono due numeri primi separati da un unico numero. L'11 e il 13, il 17 e il 19, il 41 e il 43… A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma, gli studiosi assicurano, anche quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due gemelli, stretti l'uno all'altro nella loro solitudine.
Mattia e Alice, i protagonisti di questo romanzo, sono così, due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo affollando le loro fragili esistenze fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Alice e Mattia, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso.
Paolo Giordano descrive la parabola di queste due giovani esistenze attraverso parole commosse eppure lucidissime. Il tono del romanzo cresce non appena ci si inoltra nel racconto e nelle vite dei protagonisti. Anche la sintassi e la complessità della frase si evolvono a mano a mano che i due ragazzi crescono, guidandoci in un percorso che conduce lentamente verso significati più acuti. Le descrizioni quasi elementari dei primi capitoli, quando le vite di Mattia e Alice devono ancora incrociarsi, lasciano il posto a una profondità di pensiero imprevedibile e inaspettata. Il linguaggio si affina, le frasi si intrecciano, i pensieri si complicano.
La solitudine dei numeri primi è un romanzo che ci cresce tra le mani, che parte in sordina per esplodere nel finale, è un'opera delicata e terribile allo stesso tempo in cui, al posto degli adolescenti belli e perfetti che affollano le pagine dei romanzi contemporanei, emergono due protagonisti imperfetti e marginali. 
I turbamenti e le cicatrici, i fallimenti mai confessati e l'incapacità di vivere quelli che normalmente sono considerati successi, insomma tutta l'umanità scartata dagli altri scrittori, entra nelle pagine di Paolo Giordano. Questo giovane fisico torinese, con la sua opera prima, sposta il baricentro del mondo verso l'angolo oscuro e disprezzato della società, facendo leva, come un moderno Galileo, sulla vita dei suoi ragazzi speciali.
L'ennesima dimostrazione della vivacità che caratterizza la generazione dei trentenni italiani, un esperimento ben riuscito che conferma una regola elementare: a volte basta spostare il punto di osservazione perché un altro universo ci esploda, meravigliosamente, tra le mani.


Recensione:
Alice e Mattia sono due persone che forse potremmo definire "particolari".
Entrambi hanno avuto un'infanzia difficile, che li ha segnati e ha dato forma alla loro personalità di bambino/adolescente/adulto.
Sono chiusi, introversi, timidi, indecisi, inesperti di come si sta al mondo, vittime di bullismo da parte dei compagni di scuola. Lei vuole essere accettata, lui vuole solo essere lasciato in pace.
Sono molto simili, saranno amici per molti anni senza mai essere in grado di aprirsi veramente all'altro e mostrare i propri sentimenti.
Avete presente il detto "cogli l'attimo?"

Qui avviene esattamente il contrario: ogni attimo viene fatto passare, si perde e non torna più...perché Mattia ed Alice non troveranno mai la convinzione ed il coraggio di esprimersi, di agire..
Sono, come dice il libro, due numeri primi gemelli (ossia due numeri primi solitari ed isolati, vicinissimi ma separati da un solo numero) : fatti per stare insieme, ma che non si incontrano mai, si lasciano separare dal muro di silenzio ed imbarazzo che si trova tra loro.

Il libro è diverso dal film, ma mi sono piaciuti molto entrambi, per cui ve li consiglio!

Qualche parola sull'autore: 
Nell'anno accademico 2006-2007, ha conseguito la laurea specialistica in fisica delle interazioni fondamentali presso l'Università degli studi di Torino. 
Ha vinto una borsa di studio per frequentare il corso di dottorato di ricerca in fisica delle particelle, presso la Scuola di dottorato in Scienza e alta tecnologia del medesimo ateneo. 

È autore del romanzo La solitudine dei numeri primi (Mondadori, 2008 - Premio Campiello Opera Prima, Premio Fiesole Narrativa Under 40 e Premio Strega 2008).

                                  Voto: 5/6

                                     
Alla prossima recensione!!

giovedì 3 dicembre 2015

"9 giorni" di Gilly Macmillan - Recensione libro

Ciao miei cari lettori!

Quali libri state leggendo in questo periodo?

Io ho appena finito di leggere un thriller, edito da Newton Compton Editori: 9 giorni, di Gilly Macmillan.

Titolo: 9 giorni
Autore: Gilly Macmillan
Editore: Newton Compton
Prezzo libro: 12,00€
Prezzo ebook: 2,99€
Trama:
Rachel Jenner è sconvolta e in preda al panico: suo figlio Ben, di soli otto anni, è scomparso, e lei non sa come affrontare questa tragedia. Inoltre, a peggiorare la situazione, ci sono gli obiettivi della stampa e le telecamere delle TV che seguono lo sviluppo del caso e le stanno con il fiato sul collo. È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito e ora tutto il Paese pensa che lei sia una madre sprovveduta e vada condannata. Ma cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio? Stretta fra il dramma di aver perso il figlio, le sempre più serrate indagini della polizia e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un’altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivela una gigantesca bugia. E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi. Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso. E tu, da che parte starai?

Recensione: 
Premetto che io adoro la Newton Compton.. il genere di libri, le copertine, il prezzo... mi piace davvero tanto, posso affermare che è il mio editore preferito... ma ultimamente fin troppe volte sono stata fregata dalle frasi poste sulla copertina.. come quella che c'è qui "un grande thriller".
Non solo, alcune frasi riportate sul sito della Newton Compton mi lasciano davvero senza parole e in piena confusione: 

«Un debutto straordinario e dall’incredibile presa. Mi ha tenuto sveglia fino a tarda notte (e spaventato a morte).»

Spaventato a morte?? Ma non è umanamente possibile con questo libro. 
Nemmeno un bambino ci si spaventerebbe.

Quindi basta con queste frasi acchiappa allocchi, non basta scrivere "un grande thriller" per renderlo tale, quello basta solo per assicurarsi una vendita.

Iniziamo dalla trama comunque.. è una storia di cronaca come se ne sentono molte di questi tempi: un bambino piccolo scompare, nonostante fosse assieme ad un genitore in quel momento. 
Scatta l'allarme, partono le ricerche a tappeto, vengono raccolte deposizioni e testimonianze, la stampa fa la sua parte con interviste e pettegolezzi vari.. succede spesso anche nella realtà che ad essere sospettati di una sparizione (o peggio) sia un genitore, in questo caso la madre.
Si sa che, purtroppo, la stampa non è più affidabile come un tempo.
Ci sono troppe persone che parlano, troppe che registrano, scrivono, pubblicano, senza neanche controllare che sia tutto fondato o meno.
In fondo quando accade un evento ad una certa distanza da noi, l'unico modo per saperne di più è affidarci alla stampa. Ma a volte non si sa più a cosa credere e a cosa no, e oltre questo c'è da dire che ci sono ancora molte persone, magari le più anziane, che non si rendono conto di questa inaffidabilità, e prendono come oro colato ogni parola che viene stampata su un pezzo di carta.
Questo è quello che accade in questo libro e che colpisce: come si fa presto a credere a qualcosa per il semplice fatto che viene udita dalle nostre orecchie o letta dai nostri occhi, e quanto ancora si faccia presto a giudicare senza sapere un bel niente. 
Rachel ha perso di vista Ben, è vero, è stata una leggerezza, e probabilmente tutti noi penseremmo subito "Ma allora è scema, ha un bambino piccolo e non lo tiene d'occhio, l'avrà fatto apposta, o magari lo ha fatto sparire lei", ma senza esserci mai trovati in quella situazione come possiamo giudicare? 
E con quale faccia possiamo, noi opinione pubblica, accusare questa povera madre che sta già passando il momento peggiore della sua vita e sarà preoccupata fino alla nausea, di aver fatto sparire il figlio? Di avergli fatto del male? Di averlo ucciso e nascosto chissà dove? 
Questa, come vi dicevo, è la parte che mi ha fatta riflettere.
Non ho affatto apprezzato il modo in cui è stato scritto questo romanzo: un capitolo dal punto di vista di Rachel ( e questo è ok) e l'altro riguarda delle sedute  con una psicologa, che il detective che si è occupato del caso di Ben, è stato costretto a fare dal suo superiore.
L'ho trovato molto noioso per questo, perchè erano parti molto lente, oltretutto c'è questo detective con un disturbo da stress post-traumatico talmente forte che non riesce più a dormire da quando si è occupato del caso di Ben, per cui ti chiedi effettivamente cosa sarà successo di così terribile. 
Ma almeno personalmente non me lo sono chiesto avvolta dalla suspance, ma piuttosto come a dire "Dai su, e che ti sarà mai successo? Dillo e basta".
Per quanto riguarda il carattere thriller del romanzo devo dire che la storia era intrigante ed interessante, ma come ho già detto rallentata da eventi piuttosto noiosi che a mio parere l'hanno compromessa, e con un finale interessante, che vuole essere un gran colpo di scena ma che purtroppo non ci riesce fino in fondo.
Devo dire che ho avuto giusto la soddisfazione di capire chi potesse essere il colpevole prima degli altri personaggi.

Ho letto molte recensioni entusiaste e positive nei confronti di questo libro.. Io sono abbastanza presa dal genere thriller, e forse essendo laureata in criminologia ed essendo una grande appassionata di film thriller, csi e simili, non riesco a restare sconvolta più di tanto da questo thriller che, avendo letto e visto altro, giudicherei mediocre ed elementare.

Comunque, se non siete grandissimi appassionati di thriller e ne avete letti pochissimi sicuramente potrà piacervi.
Se, come me, siete un pò meno impressionabili allora forse potrete leggerlo tanto per togliervi lo sfizio.


Qualche parola sull'autrice: 
Gilly MacMillan vive con il marito e i tre figli in Inghilterra ed è una scrittrice a tempo pieno.
Il suo romanzo d'esordio è 9 giorni, il quale ha avuto molto successo, tanto da aver vinto alcuni premi. 

Il suo secondo romanzo è The perfect girl, inedito in Italia. 
Attualmente sta lavorando al suo terzo romanzo. 
 



                                          
                                    Voto: 3/6
Fatemi sapere se vi capita di leggerlo! 

A presto!

"La scomparsa di Stephanie Mailer" di Joel Dicker - Recensione libro

Buonasera lettori! Vi voglio recensire un libro che ho impiegato tipo 20 giorni per terminarlo! Parlo di "La scomparsa di Stephanie ...